SHARE

È forse il genere videoludico più amato o quantomeno giocato degli ultimi anni quello dei survival game online. Esiste un gioco di questo genere praticamente su ogni console attualmente disponibile e se andiamo a guardare le classifiche dei giochi più utilizzati o streammati, noteremo che nelle prime posizioni ci sono solamente questi titoli fra i più utilizzati. Con la fusione poi con il genere “Battle Royale”, genere che prende spunto da un famoso romanzo nipponico, trasposto in seguito al cinema nell’ancor più celebre film con Takeshi Kitano fra i protagonisti (ve lo ricorderete forse come il capo dei cattivi nel gioco televisivo Takeshi’s Castle, rinominato in Italia “Mai dire Banzai”) i giochi survival sono divenuti ancora più famosi e giocati.

Quello di cui vi parleremo oggi è RUST, titolo che sta vivendo proprio in questi giorni una seconda giovinezza, complice sicuramente la situazione mondiale attuale, che obbliga migliaia di videogiocatori a stare molto più attaccati a console e PC, ma anche una trovata dei Facepunch Studios, che sfruttando la piattaforma di streaming Twitch, ha reso iconico un titolo che vedeva le sue prime apparizioni nell’early access di Steam nel 2013.

Rust è un survival game unico nel suo genere. Nasce insieme ad un altro titolo, molto simile e inizialmente molto più famoso, DayZ, che prende immediatamente piede impostandosi come caposaldo del genere. Rust però ha una particolarità nel suo gameplay che lo avvicina al RE indiscusso dei giochi di genere sopravvivenza, ovvero il famosissimo Minecraft. Rust infatti ha una profonda componentistica craft che lo rende davvero unico.

Nel gioco, comincerete la vostra avventura nudi, con solo un enorme sasso nelle vostre mani e in mezzo al nulla più assoluto. Le verdeggianti pianure dell’isola, piene di arbusti, alberi e rocce, saranno la vostra dimora per giorni e notti sia in game che nella vostra vita reale, si perché a differenza di un Battle Royale come Fortnite o Warzone, giochi di cui vi abbiamo parlato in un altro articolo, dove la durata della partita dipende dalla morte dei partecipanti, in RUST potrete respawnare tutte le volte che volete. Penserete subito che questo lo esula dall’essere un vero e proprio Battle Royale, e questo probabilmente è vero, ma personalmente ritengo molto ma molto più frustrante morire in uno scontro a fuoco e perdere tutto ciò che si era fatto nelle precedenti ore di gioco, piuttosto che morire in un classico Battle Royale e iniziare una nuova partita dopo pochi minuti.

Ma torniamo ai nostri alberi e alle nostre rocce.

Il masso che trasportiamo, ci servirà inizialmente per poter colpire questi due elementi ambientali, fornendoci rocce, minerali e legna. Questi componenti serviranno a preparare i nostri primi utensili e in seguito, la nostra prima casa.

Il primo e unico oggetto che avremo in mano su rust dopo il respawn
Appena iniziato il gioco, non avremo altro che la nostra pietra.

Dopo diverse ore di gioco, avremo un nascondiglio, probabilmente di legno, una cassa contente tutti i nostri tesori e nessuna arma. Cominceremo anche a sentire i morsi della fame e saremo costretti a interrompere la nostra ricerca di oggetti per poterci procacciare il cibo. Nell’isola infatti girano diverse tipologie di animali, sempre se avremo la fortuna di incrociarli. Quindi, una volta cacciato il nostro cibo, dovremo cucinarlo, onde evitare spiacevoli intossicazioni alimentari. Vomitare durante uno scontro a fuoco non è bello.

Ora che abbiamo la nostra casa, i nostri oggetti, il nostro cibo e abbiamo preso dimestichezza con le meccaniche di gioco, potremo ampliare il nostro spazio di ricerca. Allontanandoci dalla nostra “base” però, rischieremo sempre più di incontrare gli altri partecipanti al gioco, gli altri Player, ed ecco dove RUST diventa unico nel suo genere.

Una base costruita da un gruppo di giocatori su Rust
Un esempio di base costruita da un gruppo di giocatori su rust

I server ospitano in media una cinquantina di persone, nel weekend avremo dei picchi fino a cento o centocinquanta partecipanti, nei server più importanti e ufficiali. Lavorare in solitaria non solo è pericoloso ma altamente sconsigliato. Ma a noi il pericolo piace, quindi affronteremo l’avventura come lupi solitari. Il nostro destino, in questo gioco, è profondamente segnato dalla paura. La paura che avrà un player che incroceremo di venire ucciso, e quindi il suo istinto di ucciderci prima di capire le nostre intenzioni. La paura che vivremo noi ad ogni rumore, di venire uccisi brutalmente e privati della preziosa legna e dei preziosi minerali raccolti in ore e ore di crafting, ma soprattutto, la paura di venire raidati. Amici miei, credetemi. Nessun gioco al mondo mi ha creato ansia come questo. Costruire la fortezza migliore che la nostra mente possa elaborare, riempirla di trappole e stanza segrete. Nascondere in più posti la nostra roba. Insomma, saranno decine le possibilità che avremo di salvarci dal nemico, ma la paura che questo spazzi via la nostra casa e si appropri di ciò che abbiamo accumulato in giorni e giorni di gioco è molta ma molta di più di quella che potremo provare in uno scontro a fuoco di un classico Battle Royale.

Vomitare durante uno scontro a fuoco, non è bello.

Digipaper.blog

In Rust il tempo passa con cicli orari, ovvero, ogni ora sarà alba, mattino, pomeriggio, sera, notte. Quando invece la notte calerà nel mondo reale, e noi saremo costretti a spegnere, il gioco non smetterà di proseguire. Il nostro personaggio giacerà li dove lo abbiamo lasciato quando abbiamo spento e la nostra casa, indifesa, sarà alla mercé di giocatori incalliti, notturni, pronti a regalarci il più terribile dei buongiorno. Infatti, se al nostro rientro ci ritroveremo nudi e lontani da dove avevamo spento l’ultima volta, qualcuno ci ha uccisi nel sonno. E se stavamo riposando nella nostra base, saremo altrettanto sicuri di aver perso tutto. Ecco. Questa è l’emozione che solo RUST fra tutti i giochi mai usciti nel tempo, può regalarci.

Ecco un esempio di schema elettrico per le trappole o le porte su Rust.
Ecco un esempio di schema elettrico per le trappole o le porte su Rust.

L’ansia di sentire i passi di un gruppo di amici, fuori dalla nostra casa, intenti a trovare i punti deboli della nostra struttura, è qualcosa di indescrivibile. Emozioni che devono essere provati almeno una volta nella vita ludica di ognuno di noi.

La nascita di questo gioco, in fase di pre-alpha, prevedeva orde di zombie, di vario colore, che rendevano difficoltoso il crafting, ma che se uccisi, regalavano preziosi oggetti. Oggi, gli zombie sono stati completamente eliminati, sostituiti da soldati armati fino ai denti, protetti dalle migliori corazze costruibili, in difesa di strutture solitamente ricche di oggetti golosissimi. Inoltre, Rust ci regala le più meravigliose idee per fregare il prossimo. Fra le più famose c’è il finto shop, costruito da un utente, con pavimento a scomparsa. L’ignaro player, incuriosito dalla costruzione, entrerà a cercare di commerciare con la macchinetta da shop (tipo quelle che potete trovare in metropolitana piene di bibite gassate, in Rust saranno piene di armi che potrete ottenere scambiandole con oggetti richiesti dal proprietario dello shop). La sorpresa sarà però amara, perché il furbo shopper, tramite un sistema di pulsanti e meccanismi, attiverà la trappola, uccidendovi sul colpo. Questo e mille altri modi per fregare il prossimo, sono l’essenza di questo stupendo gioco che, come detto all’inizio di questo articolo, a distanza di 8 anni sta cavalcando le onde di Twitch e molto presto, sbarcherà sulle console di vecchia e nuova generazione, aumentando ulteriormente il suo numero di giocatori e allietando finalmente tutti quei player incuriositi che però non dispongono di un PC da gioco.

Ma se un PC da gioco lo volete, magari perfetto per giocare a RUST, contattate questi nostri amici e chiedete un preventivo gratuito per un PC da Gaming!